by Djirendra Pro
Amore pertanto, non più vincolato all'oggetto, non più paralizzato dal timore del rifiuto, non più costretto da calcoli e strategie ma libero di emanare dal centro dell'essere.
L'amore del fiore che sboccia o dell'albero che dona i suoi frutti senza chiedersi chi se ne ciberà.
Amore che non è separabile dall'equilibrio, dall'armonica interazione tra le parti. Il fiore che sboccia, infatti, offre se stesso al frutto il quale a sua volta offre il proprio seme alla terra che lo nutre e riceve la forza per renderlo albero che offre la sua essenza all'aria che alimenta il fuoco che fa evaporare l'acqua che poi torna alla terra che ospita i diecimila esseri.
Amore che non va conquistato o contrattato o appreso, ma amore che attraversa l'esistenza in ogni sua armonica manifestazione e del quale dobbiamo solo divenirne consapevoli. Il chakra del cuore ci riconduce al centro del nostro essere, in quel luogo dove si vede l'amore che anima ogni cosa.
Ancora una volta quindi, non si tratta di fare sforzi ma semplicemente di cambiare posto, di sistemarsi nel cuore per rendere possibile quel salto di consapevolezza che ci scopre affini a tutto ciò che ci circonda. Salto che per realizzarsi ci chiede una accettazione incondizionata di tutto ciò cui assistiamo, accettazione di noi stessi, delle persone e delle cose esattamente così come sono; ci chiede inoltre, l'umiltà necessaria per aprirci e ricevere ciò di cui abbiamo bisogno, ma soprattutto l'umiltà necessaria per offrire noi stessi al modo; ci chiede la compassione per le nostre e le altrui miserie; ci chiede, infine, la disponibilità ed il coraggio per espandere i nostri orizzonti per condividere quel flusso interconnesso di amore che anima tutto ciò che esiste.
Pierluigi Lattuada, Chakras, Keybook (2008)
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