When I was a child I believed that somewhere, somebody had the answers to all my questions about the world and about existence. It was because of knowing that sooner or later even I would have access to that knowledge that quietened my cognitive anxiety.
The very fact that knowledge was present somewhere, though hidden, I felt it was certainly obtainable, as if it was present in the air and just needed the proper antennas for being picked up. The Web didn’t exist then, nor did Google that provides almost the entire repository of human knowledge, and of course neither did I know Rupert Sheldrake’s morphic fields theory, much less the mystical ideas on universal consciousness.
But what happens to the process that produces knowledge, when we get it instantly through a Google search? Any media, mentioning McLuhan, is at the same time an extension and a castration. Google is an extension and a castration concerning our research and answer-finding capabilities.
Vi riporto alcuni brani di questo interessante articolo di Indranet sul modo di fruire della conoscenza oggi tramite internet e delle sue implicazioni.
"Da piccolo mi confortava pensare che “qualcuno” da “qualche parte” avesse le risposte alle mie domande sul mondo e sull’esistenza. Immaginavo che in questo modo prima o poi anch’io avrei potuto accedere a tale sapere. Questo pensiero mi placava l’ansia conoscitiva."
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"Tramite Google ci illudiamo di avere vere risposte, diventiamo impazienti se non arrivano subito e in questo modo arrestiamo la ricerca e l’indagine profonda. Stare in una condizione di non-sapere è scomoda. La conoscenza ci dà l’illusione del controllo, è una protezione contro l’ansia dell’imprevisto che è connesso al mistero."
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"Fare riferimento prevalentemente a risposte esterne, per quanto possiamo renderci attivi nella ricerca dirigendola da un link all’altro, potrebbe inibire la concentrazione profonda che fa da tramite tra la conoscenza interiore e quella esteriore."
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da Indranet
1 commento:
Sono daccordo con quello che riporti. Certamente fare ricerche su internet è comodo, è veloce, è facile... ma forse proprio la comodità, la velocità e la facilità distolgono da una concentrazione profonda. Leggere un libro richiede senz'altro una dose di concentrazione maggiore!!!
Come per tutte le cose, anche internet va usata con moderazione!!!
Un abbraccio
Francesca
P.S. Vedo il tuo blog tutto schiacciato al centro. Non so se è un problema mio o tuo!!!
Ciao Francesco e buonanotte!!!!
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