Leggevo un post sul blog MEDICINA INTEGRALE intitolato "La verità scientifica? Meglio metterci una pietra sopra...!
Siccome mi sembra significativo riporto il commento di seguito in versione integrale:
Credo che nella ricerca scientifica, con tutto il buon senso che ci possiamo mettere, osserviamo solo una parte della "verità", spesso forgiata a priori sulle nostre convinzioni. Da chimico, ricercatore,sono consapevole di questo, pur operando su sistemi relativamente semplici da inquadrare. Quando il sistema diventa più complesso, come nello studio di qualsiasi parte di un sistema vivente, la scienza diventa qualcosa che si avvicina più ad un'arte. Il riduzionismo spinto, che porta a conoscere più del piccolo dimenticando spesso che questo piccolo è inserito in un contesto del quale non è indipendente, non aiuta ad andare verso a quello spicchio di verità che chiamiamo conoscenza scientifica o pseudo-tale. Comunque arte o scienza che sia, di progressi ne sono fatti in tanti settori, e mi riferisco alla medicina in particolare, ma chi opera nella scienza deve avere sempre in mente che l'incertezza sovrasta sempre la certezza, e ciò che chiamiamo conoscenza è semplicemente un granellino del deserto infinito dell'ignoto.
Quindi io non ci metterei una pietra sopra, ma cercherei semplicemente di essere consapevole che l'ignoto supera il noto anche quando tutto sembra chiaro e che trascurare alcuni aspetti dell'ignoto spesso porta a risultati che sono coperti da una coltre di incertezza tanto quanto prima che quei risultati fossero ottenuti! O forse ancora di più.
Giusto per rimanere in tema posso non essere stato chiaro ma forse il senso si capisce!
Siccome mi sembra significativo riporto il commento di seguito in versione integrale:
Credo che nella ricerca scientifica, con tutto il buon senso che ci possiamo mettere, osserviamo solo una parte della "verità", spesso forgiata a priori sulle nostre convinzioni. Da chimico, ricercatore,sono consapevole di questo, pur operando su sistemi relativamente semplici da inquadrare. Quando il sistema diventa più complesso, come nello studio di qualsiasi parte di un sistema vivente, la scienza diventa qualcosa che si avvicina più ad un'arte. Il riduzionismo spinto, che porta a conoscere più del piccolo dimenticando spesso che questo piccolo è inserito in un contesto del quale non è indipendente, non aiuta ad andare verso a quello spicchio di verità che chiamiamo conoscenza scientifica o pseudo-tale. Comunque arte o scienza che sia, di progressi ne sono fatti in tanti settori, e mi riferisco alla medicina in particolare, ma chi opera nella scienza deve avere sempre in mente che l'incertezza sovrasta sempre la certezza, e ciò che chiamiamo conoscenza è semplicemente un granellino del deserto infinito dell'ignoto.
Quindi io non ci metterei una pietra sopra, ma cercherei semplicemente di essere consapevole che l'ignoto supera il noto anche quando tutto sembra chiaro e che trascurare alcuni aspetti dell'ignoto spesso porta a risultati che sono coperti da una coltre di incertezza tanto quanto prima che quei risultati fossero ottenuti! O forse ancora di più.
Giusto per rimanere in tema posso non essere stato chiaro ma forse il senso si capisce!
1 commento:
Se non fosse così, se la conoscenza non sarebbe che un granellino di ignoto, avremmo già la risposta a tutto, o potremmo averla, che non credo sia possibile, fortunatamente.
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