Chi pensa di dimagrire affidandosi alle promesse dei cibi light dovrebbe riflettere su qualche punto che rischia di pesare in maniera determinante sull'andamento del peso, a dispetto di un'assunzione di cibi a calorie quasi nulle.
L'intestino intelligente
Il primo elemento da considerare riguarda uno dei messaggi che le sostanze zuccherine passano alle cellule del tratto intestinale: lungi dall'essere un canale cieco e sordo, il nostro intestino è dotato di recettori in grado di percepire la presenza di dolcificanti all'interno del cibo ingerito. Riconoscere la presenza di zuccheri è un'informazione preziosa, subito utilizzata per varie funzioni, dallo stimolo alla secrezione di insulina al propagarsi del senso di sazietà per moderare l'immissione di altro cibo.
Zuccheri antichi e diavolerie moderne
Ma cosa succede se gli zuccheri ingeriti sono di tipo artificiale, come aspartame, saccarina o clicammati? L'evoluzione ha imparato nel tempo a riconoscere il dolce derivato dallo zucchero di canna, dalla barbabietola, dal miele o dal fruttosio. Ma l'avvento sul mercato dei dolcificanti artificiali coglie del tutto impreparato il nostro pur "intelligente" intestino, che non li riconosce e quindi non ne segnala la presenza. La conseguenza è che i messaggi di cui sopra (stimolo insulinico e stop alla ricerca di cibo) non vengono lanciati. In particolar modo viene alterata la normale sensazione di sazietà in risposta all'assunzione di cibo.
di Luca Speciani
cont. su DietaGIFT
Il masochismo dell'HOMO SAPIENS (PERSA!) ci porta spesso a prenderci in giro o farci prenderci in giro con dei surrogati che hanno l'effetto opposto rispetto a quello che si propongono!
L'intestino intelligente
Il primo elemento da considerare riguarda uno dei messaggi che le sostanze zuccherine passano alle cellule del tratto intestinale: lungi dall'essere un canale cieco e sordo, il nostro intestino è dotato di recettori in grado di percepire la presenza di dolcificanti all'interno del cibo ingerito. Riconoscere la presenza di zuccheri è un'informazione preziosa, subito utilizzata per varie funzioni, dallo stimolo alla secrezione di insulina al propagarsi del senso di sazietà per moderare l'immissione di altro cibo.
Zuccheri antichi e diavolerie moderne
Ma cosa succede se gli zuccheri ingeriti sono di tipo artificiale, come aspartame, saccarina o clicammati? L'evoluzione ha imparato nel tempo a riconoscere il dolce derivato dallo zucchero di canna, dalla barbabietola, dal miele o dal fruttosio. Ma l'avvento sul mercato dei dolcificanti artificiali coglie del tutto impreparato il nostro pur "intelligente" intestino, che non li riconosce e quindi non ne segnala la presenza. La conseguenza è che i messaggi di cui sopra (stimolo insulinico e stop alla ricerca di cibo) non vengono lanciati. In particolar modo viene alterata la normale sensazione di sazietà in risposta all'assunzione di cibo.
di Luca Speciani
cont. su DietaGIFT
Il masochismo dell'HOMO SAPIENS (PERSA!) ci porta spesso a prenderci in giro o farci prenderci in giro con dei surrogati che hanno l'effetto opposto rispetto a quello che si propongono!
1 commento:
Senza poi parlare del fattore psicologico: "ne posso magiare un poco di più perché è light quindi ingrassa meno", cosa assolutamente errata (anche la frutta ingrassa se mangiata a chili!!).
Posta un commento