giovedì, aprile 17, 2008

Processo alle vitamine "Non allungano la vita"

È uno dei riti della vita moderna, occidentale, politicamente corretta: insieme al jogging o alla palestra, a un'alimentazione sana o dietetica, a regolari checkup e analisi mediche, ingurgitare tutte le mattine un pugno di pilloline colorate, come prevenzione di malattie, disturbi e mali di ogni genere. Adesso però un'autorevole ricerca scientifica avverte che integratori vitaminici e minerali, poiché di questo si tratta, non solo non allungano la vita ma sembrano addirittura accorciarla, aumentando il rischio di una morte precoce. Detto in parole povere: le vitamine, in particolare la A e la E, non farebbero sempre bene al nostro organismo. Non sarebbero la panacea contro tutti i mali, bensì un medicinale da prendere con cautela, preferibilmente sotto controllo medico.
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Beninteso: lo studio danese si occupa soltanto di vitamine sintetiche, ossia in pillole, non di quelle che si trovano allo stato naturale in frutta e verdura. Come dire che non sono le vitamine in sé a rappresentare un possibile o potenziale rischio, bensì eventualmente solo gli integratori vitaminici, la manciata di pilloline colorate che tanti ingurgitano al mattino, sperando così di avere risolto i propri problemi di salute. Nessuno, perciò, contesta l'antica saggezza proverbiale: una mela al giorno, con tutte le vitamine che contiene, "toglie il medico di torno". E quella possiamo, anzi dobbiamo, continuare tranquillamente a mangiarla.



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Personalmente la vedo così: molte vitamine come la vitamina A e la vitamina E sono liposolubili, cioè solubili nei grassi. Esse esercitano la loro azione quando si trovano ad es. nella membrana cellulare. Se le prendiamo da un integratore, seppur chimicamente sono le stesse molecole siano esse di origine sintetica che di origine naturale, devono superare una serie di processi metabolici e barriere "fisiche" per giungere nel punto in cui esercitano la loro azione. Nel caso vengano assunte col il cibo, le stesse vitamine si ritrovrano in mezzo a tanta parte del cibo che non viene metabolizzata ma che ha una sua funzione di trasporto e di protezione. Insomma se idealmente separiamo un cibo nei singoli componenti e li assumiamo uno di seguito all'altro, avremmo introdotto complessivamente le stesse sostanze e le stesse calorie, ma l'effetto "protettivo" che ne riceveremmo da parte di microelementi, vitamine, acidi grassi insaturi , etc. sarebbe molto più attenuato che nell'assumere le stesse sostanze con il cibo in cui naturalmente si trovano. Ancora una volta il Tutto è molto più delle singole parti e quindi abbandoniamo il riduzionismo scientifico-tecnologico che ci porta ad assumere certe sostanze che si trovano nei cibi in forma di di integratori, e se vogliamo incrementare l'assunzione della vitamina X semplicemente cerchiamo il cibo che la contiene in quantità maggiore, possibilmente, nel caso delle vitamine contenute in frutta e verdura, preferendo quest'ultime secondo la loro stagionalità e in modo che siano maturate il più possibile sulla pianta. E se possiamo anche da agricoltura biologica. Migliorare la nostra alimentazione si può e si deve fare.


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