sabato, gennaio 02, 2010

CONOSCENZA E REALTA' - di Enrico Cheli

Gran parte della riflessione epistemologica contemporanea e degli studi empirici sui processi cognitivi evidenziano che ciò che percepiamo di ogni realtà, fenomeno, processo non è mai del tutto "oggettivo", intrinseco alla realtà osservata, ma dipende anche dalle nostre preesistenti credenze a riguardo, dalle mappe/schemi cognitivi di cui disponiamo e più in generale dalla nostra "immagine del mondo". Pertanto, la realtà che consideriamo esterna e, quindi, indipendente da noi (oggettiva, appunto), è invece, sempre e comunque, unarappresentazione/costruzione mentale e quindi in certa misura soggettiva e interiore.

Sia nel campo della fisica che in quello delle scienze socioantropologiche il novecento potrebbe essere ricordato come il secolo del relativismo: ciò che è osservato non può prescindere dalle caratteristiche, dalla posizione, dal punto di vista di colui che osserva.

Questo principio è valido tanto nella vita quotidiana quanto nell’indagine scientifica, pertanto sia nelle scienze fisiche e naturali che a maggior ragione in quelle umane e sociali l'osservatore, il ricercatore, va considerato parte integrante della realtà che osserva, e non più una entità super-partes come la immaginava il mito positivista: "Ciò che osserviamo non è la natura in se stessa ma la natura esposta ai nostri metodi di indagine" (W. Heisenberg, citato da Capra F., 1982: 160).

Ciò implica alcune importanti conseguenze, tra cui:

  • a) l'interpretazione di quel che si osserva dipende in larga misura dalle teorie scientifiche o dalle credenze di senso comune su cui, più o meno consapevolmente, ci si basa;

  • b) tale influenza si esercita non solo sulla interpretazione ma perfino più a monte, sulla scelta stessa dell'oggetto/fenomeno da osservare, nel senso che - come come ebbe a dire Albert Einstein - "È la teoria che determina quello che si osserva".

Dal modello teorico adottato dipendono la nitidezza e la veridicità dell'osservazione, ma anche i limiti: infatti, è inevitabile perdere tutto ciò che va oltre le previsioni della teoria, che sta fuori dal "fascio di luce" che essa proietta. Ogni teoria insomma prende in considerazione solo alcuni aspetti e/o dimensioni della realtà, evidenziandole come figure di primo piano, mentre ne tralascia inevitabilmente altri, che si perdono nello sfondo. Pertanto, di una stessa realtà sono possibili molteplici visioni, a seconda della teoria e dei relativi criteri osservativi adottati. Detti criteri sono un aspetto tutt’altro che secondario nel processo di conoscenza e rappresentano anzi il nocciolo pulsante, la sorgente di luce che dà senso a quanto osservato; nel campo della scienza essi dipendono da vere e proprie teorie esplicite e sono in genere precisi e formalizzati, mentre nell'ambito della vita quotidiana essi sono più vaghi e spesso inconsci, poiché derivano da sistemi di credenze e assunti di senso comune che rappresentano una sorta di teorie implicite, più sfumate e meno coerenti di quelle cosiddette scientifiche, ma non troppo diverse da esse. Entrambi i tipi di teorie hanno infatti in comune alcuni importanti aspetti di fondo: a) ogni teoria è un tentativo di spiegazione della realtà, non la realtà, pertanto: b) ogni teoria è una ipotesi che dovrebbe essere comprovata dai fatti (dove "comprovata" rinvia alla verifica sperimentale o sul campo, per la scienza, e alla esperienza personale propria e altrui per la vita quotidiana). Inoltre, i due tipi di teorie si influenzano a vicenda: le principali teorie scientifiche (attraverso la scuola, la divulgazione, i media) entrano a far parte del bagaglio culturale di un popolo e ne modificano, se pur lentamente, le credenze e il modo di pensare; tuttavia è anche vero il contrario, e cioè che ogni scienziato, in quanto persona, risente dei sistemi di credenze e degli assunti di senso comune dell’ambiente socioculturale in cui è stato inculturato/socializzato. L’approccio scientifico può ridurre in parte tale influenza ma non la può eliminare del tutto, specie se — come spesso accade — tali credenze e assunti sono del tutto inconsapevoli.

di Enrico Cheli - Enciclopedia Olistica

1 commento:

Marina Salomone ha detto...

Concordo in pieno!!!!!

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