lunedì, dicembre 15, 2008

Io e l'epigenetica

Come recita Wikipedia "si intende per Epigenetica una qualunque attività di regolazione dei geni tramite processi chimici che non comportino cambiamenti nel codice del DNA, ma possono modificare il fenotipo dell’individuo"
Per l'epigenetica il DNA è una copia di tutte le informazioni che vengono tradotte in ciò che siamo, almeno materialmente. Ma a differenza della predeterminazione genetica, secondo cui il DNA è "tutto", secondo l'epigenetica il DNA non si attiva se non arriva un segnale esterno, quindi il DNA non è più "tutto". E dovendo una cellula captare i segnali esterni il "cervello" di tutto il processo diventa la membrana cellulare che percepisce gli stimoli esterni e li traduce in azione interna/esterna, compresa la fase di duplicazione del DNA. Pertanto è l'ambiente, i condizionamenti subiti quando eravamo piccoli, anche nella fase fetale, che sono registrati nel nostro subconscio, che determinano principalmente chi siamo, soprattutto quando agiamo in "modalità automatica" e non il DNA, che senza lo stimolo adatto è solo una molecola molto stabile che nei cromosomi è circondata da tante proteine indispensabili alla sua replicazione quando arriva un segnale in tal senso. Inoltre per l'epigenetica non siamo più vittime del DNA in quanto in qualche modo abbiamo la possibilità di "riscrivere" almeno parte di ciò che siamo, per cambiare i nostri automatismi, anche a livello di patologie croniche considerate incurabili, anche se non letali. Quindi questo ci permette di riprendere in mano le redini della nostra salute, della nostra vita, anche quando la medicina ufficiale allarga le braccia in segno di resa.
3 anni fa da chimico, essenzialmente scientista fino a 8-10 anni fa, mi sono ritrovato ad affrontare alcune serie patologie croniche affidandomi tra l'altro all'omeopatia. Pur rimanendo scettico sull'omeopatia, rimanerci a contatto, attraverso un rapporto paziente-medico estremamente personalizzato, mi ha permesso di vedere la malattia in modo diverso, oggi potrei dire molto "epigenetico", e malgrado la sofferenza (non più soppressa brutalmente con varietà di farmaci che comunque funzionano in parte) ho fatto rilevanti progressi. Questo non significa aver rinunciato completamente a tutti i farmaci in quanto in certe situazioni non si può passare dalla modalità di completa soppressione a quella di eliminazione totale della soppressione dei sintomi, in quanto l'abitudine a certi farmaci non permette di liberarsene con facilità senza correre seri rischi. Tornando all'omeopatia anche se fosse solo suggestione o effetto placebo, perchè la medicina si ostina a non voler sfruttare le grandi potenzialità che ha tutto questo? Questo vale anche per tanti altri approcci terapeutici alternativi. Ripeto che, omeopatia o non omeopatia, per me è essenziale mettersi in discussione.
Alcune visioni che qualcuno potrebbe affermare di tipo religioso (sono un agnostico , ex ateo se proprio voglio definirmi dal punto di vista religioso), non sono frutto del caso. Diciamo che non trovando risposte adeguate nello scientismo medico, da ricercatore non solo per professione, ho ampliato il mio orizzonte, prima leggendo tanto, e poi in una fase molto critica della mia esistenza, passando dalle parole ai fatti. Il lavoro da fare, anche a livello di consapevolezza del processo in corso è ancora tanto, ma credo fermamente che se vogliamo uscire dai nostri automatismi, anche quelli che si manifestano a livello somatico, come malattie organiche croniche non c'è alternativa ad una visione epigenetica.
La rassegnazione che trasmette la medicina classica per le patologie croniche è disarmante. Ti dà una etichetta e poi usa quell'etichetta per applicare una procedura per limitare la sofferenza, ma non per risolvere i problemi alla base della sofferenza, che spesso considera irrisolvibili.
E' chiaro che tutto questo personalmente mi crea problemi esistenziali a livello di percezione del mondo in cui comunque vivo, che è la comunità accademica. Insomma è un mettersi in discussione a 360°! Il percorso di cambiamento in atto forse prevede anche questo.

Uno scienziato che parla di epigenetica con grande seguito è Bruce Lipton, autore del bestseller "La biologia delle credenze". Un libro eccellente che consiglio di leggere a chiunque voglia saperne di più sull'epigenetica. Di Lipton trovate parecchio materiale anche video su Youtube (in inglese). E per chi ama apprendere via video è in commercio un DVD di Lipton in italiano molto chiaro ed esauriente: "La mente è più forte dei geni. La nuova scienza che ci restituisce i nostri poteri."
Di recente è uscito anche un libro, "Medicina Epigenetica" di Dawson, che ha come sottotitolo "Felicità e salute attraverso la trasformazione consapevole del DNA"!
Per un purista della scienza medica vista in un certo modo alcune affermazioni possono sembrare delle assurdità. Invito coloro che leggono queste righe di approcciarsi alla questione informandosi senza preconcetti. Poi ognuno può rimanere della propria idea
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