giovedì, aprile 30, 2009

PROBLEMI DI ASMA PER I PIU' ANSIOSI

(AGI) - Washington, 27 apr. - Le persone particolarmente nervose hanno un rischio triplicato di sviluppare l'asma. Almeno questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Heidelberg di Mannheim (Germania) e pubblicato sulla rivista Allergy. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori, coordinati da Adrian Loerbroks, hanno chiesto a 4.010 pazienti affetti da asma di rispondere alle domande di un questionario per indagare le tendenze individuali all'isteria, all'ansia e alla depressione. Dopo nove anni, i ricercatori hanno sottopposto i pazienti a una nuova valutazione. Ebbene, i ricercatori hanno dimostrato che i soggetti con alti livelli di nevrosi avevano un rischio triplicato di sviluppare l'asma. Gli studio sugli animali avevano gia' dimostrato che lo stress cronico altera i livelli ormonali e che questo puo' causare l'infiammazione delle vie respiratorie. Loerbroks e' ora convinto che una personalita' nevrotica puo' esercitare effetti simili. Per questo i ricercatori credono che trattare la propria nevrosi significa anche ridurre il rischio di sviluppare l'asma.

Fonte

Questa è una scoperta non scoperta. Se si vanno a leggere gli studi di un certo Buteyko, troveranno che ansia e asma, e tante altre patologie hanno una "causa" comune, l'iperventilazione cronica! L'iperventilzione a sua volta ha cause più profonde che "squilibrano" il sistema respiratorio autonomo e quindi è più un effetto che una causa vera e propria.
Il metodo di Respirazione Buteyko è una rieducazione respiratoria pensato proprio nel senso di ridurre l'iperveentilazione, per respirare meno e meglio. Niente di realmente nuovo. Le tecniche di respirazione yoga hanno anche questo obiettivo da millenni. Se ogni tanto guardassimo indietro, nella saggezza millenaria, troveremmo tante di quelle cose che non hanno bisogno di ulteriore ricerche ma di applicazione effettiva. E' chiaro che delegare ad un farmaco tutto il lavoro da fare per stare meglio è più facile per noi, e più redditizio per le case farmaceutiche. Ma i farmaci agiscono solo sui sintomi e, ben che vada, non peggiorano gli squilibri di base, i problemi di fondo, in particolare per le patologie croniche progressive, ammesso che ve ne siano di non progressive. Certemente se le patologie cronicizzate sono trattate con farmaci da tanti anni, non si può pensare che una qualsiasi rieducazione respiratoria possa eliminare l'uso dei farmaci da un giorno all'altro. Si hanno quasi sempre dei miglioramenti che permettono di ridurre l'uso dei farmaci in tali circostanze, e inoltre si rallenta o addirittura si inverte il decorso di patologie croniche progressive. Bisogna avere molta pazienza e fiducia e non si deve mollare mai, qualsiasi sia il punto di partenza.
Negli ultimi anni per le patogie croniche, anche quelle dove la medicina ufficiale può fare ben poco, stanno avendo sempre una più rapida diffusione le tecniche di psicologia energetica, che agiscono in vari modi sul riequilibrio energetico, il cui squilibrio è base dell'insorgere delle varie patologie. Provate per credere!


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